Cucinelli e Castelluccio: una scossa al torpore per coltivare la bellezza

cucinelli illustra il progetto per castelluccio

Dopo l’esempio virtuoso di Solomeo, borgo del Cachemire e dell’Armonia, Brunello Cucinelli ha presentato un progetto per la rinascita di Castelluccio di Norcia, raso al suolo dal terremoto del 2016 e non ancora oggetto di restauro

Lo scorso 27 giugno, nel Salone d’Onore della Triennale di Milano, Brunello Cucinelli, insieme alla sua famiglia, ha voluto chiamare a raccolta amici, imprenditori e stampa per presentare una sua idea di progetto per la rinascita del suggestivo borgo di Castelluccio di Norcia, perla dei Monti Sibillini.

Il piccolissimo borgo, già lesionato dal terremoto del 1979, è definitvamente crollato con la forte scossa del 24 agosto 2016 che ha procurato anche la grande frattura sul Monte Vettore che ne ha modificato per sempre la morfologia.

A sette anni di distanza, dopo un attentissimo studio dei luoghi da parte di un team di architetti capitanati da Massimo de Vico Fallani, ha visto la luce l’idea di progetto “a cinque secoli”, cioè concepito per durare nel tempo, nonostante la fragilità del territorio, per la rinascita di Castelluccio di Norcia quale “borgo dell’anima”, ovvero luogo di operosità e vita, fulcro di bellezza e di celebrazione dell’armonia della natura e dell’uomo che con essa convive.

Nel rispetto del “genius loci”, come da filosofia di Brunello Cucinelli, il progetto prevede, dal punto di vista tecnico-strutturale la realizzazione di una innovativa struttura di “Ground isolation”, ovvero grandi piattaforme antisismiche grazie alle quali l’energia sprigionata da eventuali terremoti viene dispersa prima che si ripercuota sulle architetture; la realizzazione di una piazza principale, “Piazza della Fonte” che, oltre a fungere da raccordo tra il centro storico e la parte settentrionale dell’abitato, ospita nei sotterranei un parcheggio per i residenti e i visitatori. Di assoluto rilievo è il progetto del teatro all’aperto: in un ibrido tra teatro greco e romano, adagiate sul crinale del colle che ospita Castelluccio, le gradinate emisferiche si aprono alla vista del Monte Vettore, in contemplazione dell’imponenza e dell’armonia della Natura.

Ovviamente il paesaggio ha ruolo essenziale: la natura selvaggia viene armonizzata con gli elementi di carattere antropico come i campi di lenticchie che rendono la Piana uno spettacolo senza pari, o l’utilizzo di piante autoctone collocate come ulteriore elemento architettonico di raccordo fra le strutture murarie e gli elementi naturali.

Brunello Cucinelli, affiancato dai suoi amici di sempre S.E. Vescovo emerito Gualtiero Bsassetti, Giovanni Malagò, presidente del Comitato Olimpico Nazionale e Maurizio Oliviero Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, e dalla sua famiglia, illustra il suo sogno: “Il progetto di idee che intendiamo donare al borgo di Castelluccio come auspicio per una sua ricostruzione racconta molto di quello che è il nostro modo di vivere e di lavorare a Solomeo. Lo abbiamo pensato “in armonia con il Creato” e sempre tenendo dinanzi ai nostri occhi la priorità del pieno rispetto della dignità dei luoghi”.

Nel sontuoso Salone d’Onore della Triennale di Milano alle due grandi immagini di Castelluccio com’era e come si presenta ora, fanno da contraltare il grande plastico scala 1:300 e gli schizzi dei progetti della futura Castelluccio che, ci auguriamo, sarà più vitale, più vivibile, più bella e più sicura.

Benedetta Tintillini

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